Silenzio intorno.
La luce è tenue e il telefono è chiuso. Non può squillare. Il peso aumenta. Partendo da zero, come ogni volta. Aumenta e aumenta. Si accavallano i risentimenti, i torti, le umiliazioni. Si dilatano le assenze, le mancanze. Mentre cenavo mi frullavano per la testa tantissime cose, invettive sopratutto. Poi, messa di fronte questa pagina di libero sfogo, sono rimasta immobile, come spesso mi succede.
Questo è sintomo di una cosa sola, e cioè del mio progressivo 'svuotamento interiore'.
Sono vicinissima alla fase 'il mio cuore è un secchio svuotato.' Non so se domani mi sveglierò e potrò dire ancora una volta 'si, sono svuotata, come e peggio di un secchio.' Neanche mi interessa.
Oggi è stata una giornata molto movimentata, ma in senso positivo, fino ad un certo punto.
Ho seguito un corso universitario che si prospetta interessante e sono stata accanto ad un'amica. Ho perfino cominciato a sfogliare uno dei libri di testo. Ho programmato il mio studio per domani e tutto sembrava filare liscio fin quando non è arrivata puntuale l' ennesima angosciante umiliazione della mia vita. Ho preso coscienza di non potermi fidare e affidare neanche alla persona che credevo fosse la più fidata di tutte. Ho capito che le mie richieste e i miei sentimenti possono finire con una facilità estrema nella bocca di certa plebaglia che può storpiarli rendendoli (ancora più) ridicoli e nauseanti. Ho capito che al mondo si sta sempre soli, ma si sta sempre pieni di rotture di cazzo, e ho capito che questa è un' anacronia insanabile dell' esistenza, una delle tante. Ho capito che la vera natura di un individuo non si può sopprimere, ma si può tenere a bada per il rispetto e l' amore che si ha per l'altro. E ho capito che solo io la penso così.
Solo per me l'amore è quello che è. Solo per me e da me ritorna questo sentimento di eterna devozione. E solo io finisco sempre per allontanarmene, delusa.
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