Vettriano

Vettriano

giovedì 24 marzo 2016

Pace non trovo, et non ò da far guerra; e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio; et volo sopra ’l cielo, et giaccio in terra; et nulla stringo, et tutto ’l mondo abbraccio.

Francesco Petrarca

sabato 5 marzo 2016

Bosch

"Finché qualcuno, forse Luisa o Joana, o forse entrambe, per quelle curiose coincidenze dovute alla timidezza che spesso sceglie i luoghi comuni, alzarono i bicchieri e dissero all'unisono: alla poesia. E Tadeus, con la sua voce ironica e nasale, mormorò: perché è un buon viatico."



martedì 1 marzo 2016

Se gli uomini potessero scegliere ogni cosa da soli,
per prima cosa vorrei il ritorno del padre.
Omero, Odissea XVI.



'Ereditare è questo: scoprire di essere diventato quello che ero già sempre stato, fare proprio - riconquistare - quello che era già proprio da sempre. Aveva ragione Telemaco: qualcosa torna sempre dal mare.'




La Legge della Parola

Mantenere la presa, tenere per mano saldamente, costa fatica. Ma la stanchezza non la senti sempre. Accade solo quando ti accorgi che stavi sostenendo un fantoccio di pezza, e tu pensavi fosse pelle, sangue, nervo teso. A quel punto avverti tutto il peso della stanchezza. E, semplicemente, lasci la presa. Niente di più, niente di meno.

Per ingannare il tempo della vita in modo fruttuoso bisogna amare, amare, amare con tutte le proprie energie. Con tutto il proprio Desiderio. Amare un uomo, amare una professione, amare una velleità.

Anche se chi ama non viene riamato sempre, e con la stessa intensità e fedeltà, non importa. L'unica cosa che importa è essere coerenti. Quello solo può salvarci dal naufragio di una società di Narcisi, dove la Legge della Parola è stata barbaramente dimenticata e soppiantata dalla spinta ossessiva e patologica al godimento fine a se stesso.

Dall'ultimo mio post, sono successe poche cose ma importanti. L'eventualità remota di un dottorato si è concretizzata, e le mie giornate le trascorro a fare ricerca, a studiare, a sommergermi di libri nuovi. E' bello, anche se è a scadenza. Ci attende il limbo capriccioso del tfa, l'orizzonte incerto del futuro. Ma in tasca ho qualcosa che negli anni precedenti non possedevo con sicurezza: me stessa.

Soffrirò, soffro, per lo più per eccesso di entusiasmo o di fiducia. Ma anche dopo la più mortale delle pugnalate so che a sera c'è la mia scrivania ad aspettarmi, ci sono i miei versi e quelli altrui, i miei libri, le parole. Io nella Legge della Parola ci credo ancora. Vivo in nome di quella Legge e probabilmente per lei morirò.


lunedì 8 giugno 2015

Due righe banali

Questa dovrebbe essere la mia ultima notte prima degli esami. Teoricamente. Perché si sa che gli esami non finiscono mai. Sono ansiosa di liberarmi presto di questo fardello ed ho anche un po' di paura. Prima ero protetta dal nido dei corsi e delle scadenze fisse da rispettare, lo studio quotidiano e gli appelli, tra una lettura e l'altra, tra una giornata e l'altra, con tutto quello che comporta. Ora invece? Non dovrò più comprare quaderni, penne, matite colorate. In attesa di una misteriosa abilitazione rimarrò inerte, sebbene potrò godere dei miei studi ancora più profondamente. Ma questo è un altro discorso. Di mezzo ci sta la laurea e non è cosa da poco. In questo momento mi limito a riflettere sul valore di questa ultima notte da studente universitario sotto esame. Ricordo l'ultimo esame della triennale. L'ansia e la malattia mi rodevano corpo e anima. Oggi a distanza di due anni ho ripreso peso, salute e anima. Sebbene non abbia corretto molti dei miei inguaribili difetti, sono cresciuta e sono cambiata, nonostante sia rimasta fedele a me stessa. Va bene così. Avanti tutta. Incrociamo le dita.

mercoledì 20 maggio 2015

Ricordando Mario Luzi

Mario Luzi, Il fiume


Quando si è giovani
e uno per avventatezza o incuria
segna senza badarvi il suo destino,
molti anni o pochi giorni
di vita irredimibile pagata tutta

o più tardi quando l’uomo non è più lui
e come dimesso da un giudizio
si regge con moti cauti
in una sopravvivenza minuziosa,

in un tempo o nell'altro
in cui meno forte stride,
meno crepita questo fuoco greco,

il fiume sceso giù dal giogo
non ha più tutte le voci
che oggi mi feriscono festose
e cupe in vetta a questo ponte aguzzo.
Il fiume allora ha una voce sola
o vitale o mortale. Chi l’ascolta
ha un cuore solo o greve o tempestoso.

“Tu che tieni stretto il filo
di rete del labirinto
dove sei che ti scinde in tante voci
la voce che mi guida” esclamo io
non si sa bene a chi,
compagno fedele o ombra.

Sotto pruni di luce, oltre le pile,
fiammeggia a scaglia a scaglia un’acqua ambigua
tra moto ed immobilità. Fa freddo,
pure scendono in molti per le ripe
alle barche legate ai pali, in molti
tentano il fiume e la sua primavera
su e giù con i remi e le pagaie.

“Felici voi nel movimento” dico
mentre fisso dal ponte
chi naviga con abbandono o lena
e guardo come crea
nel molteplice l’unità la vita; la vita stessa.

mercoledì 18 febbraio 2015

Michel Houellebecq.

Al link sottostante trovate un mio breve articolo su uno dei romanzieri contemporanei a mio giudizio più profetici e illuminanti, Michel Houellebecq.
Se vi va, date un' occhiata:

http://www.lacittacambia.altervista.org/michel-houellebecq-il-romanziere-della-decadenza/

lunedì 1 dicembre 2014

Fernando Pessoa, in memoria.

A 47 anni dalla morte di Fernando Pessoa, ripercorrere brevemente gli ultimi istanti della sua vita e della sua poetica.
Se vi va, battete un like al link seguente:

http://www.lacittacambia.altervista.org/fernando-pessoa-in-memoria/#sthash.vSQ7H4Xs.gbpl

martedì 18 novembre 2014

La libertà di non studiare.

Il link rimanda ad un mio recente articolo, una riflessione sulla scuola contemporanea e un' analisi del libro di Paola Mastrocola (Togliamo il disturbo - Saggio sulla libertà di non studiare). 
Se vi fa piacere, leggere, battete un like e condividete =)

http://www.lacittacambia.altervista.org/la-liberta-di-non-studiare/

lunedì 17 novembre 2014

tramontibeneventani.

.mi sembri Dylan Thomas
una vecchia rockstar
sorridente
infelice
che non dice mai
mai niente
della sua solitudine
te la leggo negli occhi
gli stessi occhi che
a volte piangono
non sanno neanche perché
.