Mario Luzi, Il fiume
Quando si è giovani
e uno per avventatezza o incuria
segna senza badarvi il suo destino,
molti anni o pochi giorni
di vita irredimibile pagata tutta
Quando si è giovani
e uno per avventatezza o incuria
segna senza badarvi il suo destino,
molti anni o pochi giorni
di vita irredimibile pagata tutta
o più tardi quando l’uomo non è più lui
e come dimesso da un giudizio
si regge con moti cauti
in una sopravvivenza minuziosa,
e come dimesso da un giudizio
si regge con moti cauti
in una sopravvivenza minuziosa,
in un tempo o nell'altro
in cui meno forte stride,
meno crepita questo fuoco greco,
in cui meno forte stride,
meno crepita questo fuoco greco,
il fiume sceso giù dal giogo
non ha più tutte le voci
che oggi mi feriscono festose
e cupe in vetta a questo ponte aguzzo.
Il fiume allora ha una voce sola
o vitale o mortale. Chi l’ascolta
ha un cuore solo o greve o tempestoso.
non ha più tutte le voci
che oggi mi feriscono festose
e cupe in vetta a questo ponte aguzzo.
Il fiume allora ha una voce sola
o vitale o mortale. Chi l’ascolta
ha un cuore solo o greve o tempestoso.
“Tu che tieni stretto il filo
di rete del labirinto
dove sei che ti scinde in tante voci
la voce che mi guida” esclamo io
non si sa bene a chi,
compagno fedele o ombra.
di rete del labirinto
dove sei che ti scinde in tante voci
la voce che mi guida” esclamo io
non si sa bene a chi,
compagno fedele o ombra.
Sotto pruni di luce, oltre le pile,
fiammeggia a scaglia a scaglia un’acqua ambigua
tra moto ed immobilità. Fa freddo,
pure scendono in molti per le ripe
alle barche legate ai pali, in molti
tentano il fiume e la sua primavera
su e giù con i remi e le pagaie.
fiammeggia a scaglia a scaglia un’acqua ambigua
tra moto ed immobilità. Fa freddo,
pure scendono in molti per le ripe
alle barche legate ai pali, in molti
tentano il fiume e la sua primavera
su e giù con i remi e le pagaie.
“Felici voi nel movimento” dico
mentre fisso dal ponte
chi naviga con abbandono o lena
e guardo come crea
nel molteplice l’unità la vita; la vita stessa.
mentre fisso dal ponte
chi naviga con abbandono o lena
e guardo come crea
nel molteplice l’unità la vita; la vita stessa.
Nessun commento:
Posta un commento